Backwashing nella filtrazione tangenziale del vino

Nel sofisticato mondo della produzione vinicola, la filtrazione tangenziale è un passaggio fondamentale per ottenere un vino di alta qualità. Tuttavia, come in ogni processo, la lavorazione continua comporta l’emergere di sfide che richiedono risposte puntuali. Questo è il caso del backwashing nell’affrontare alcune situazioni in cui la filtrazione diventa difficoltosa.

In questo articolo capiremo cosa sia e come funzioni il backwashing nella produzione del vino e perché questa è una scelta azzeccata per le cantine che puntano su qualità e produttività.

COS’È IL BACKWASHING NELLA FILTRAZIONE TANGENZIALE DEL VINO?


Ampiamente utilizzata nel processo di produzione del vino, la filtrazione tangenziale ha come caratteristica naturale causare l’incrostazione del filtrato sulla membrana filtrante.

Queste sono causate dall’accumulo di particelle e impurità che si depositano sulla superficie della membrana durante la filtrazione.

Per affrontare questo problema e rimuovere le impurità, il processo di backwashing è di grande utilità. Questo consiste nell’invertire temporaneamente la pressione attraverso la membrana filtrante, facendo uso di una pompa secondaria.

L’inversione di flusso permette al permeato di ritornare nel liquido di alimentazione, sollevando e rimuovendo così lo strato di incrostazioni dalla superficie della membrana. Il risultato è una maggior superficie di filtrazione, aumentando l’efficienza del processo.

I VANTAGGI DEL BACKWASHING


L’utilizzo del backwashing consente una serie di vantaggi significativi nel contesto della filtrazione tangenziale del vino:

  1. mantenimento dell’alta efficienza di filtrazione: la rimozione delle incrostazioni permette di mantenere un’efficienza di filtrazione costante, rendendo il processo più stabile e prevedibile.
  2. prolungamento della vita utile della membrana: il backwashing rimuove lo strato di incrostazioni che si accumula sulla superficie della membrana. Questo strato, se non rimosso, può portare a un deterioramento più rapido della membrana, richiedendo quindi sostituzioni più frequenti. Rimuovendo le incrostazioni, la membrana può funzionare in modo ottimale per periodi di tempo più lunghi.
  3. riduzione dei costi di manutenzione e ricambi: una membrana che dura più a lungo significa meno costi associati alla sua sostituzione e manutenzione.
  4. operazione a pressioni più basse: la pulizia efficace della membrana permette di operare a pressioni più basse, risultando in un risparmio energetico.
  5. miglioramento della qualità del vino: la rimozione di particelle e impurità dalla superficie della membrana filtrante consente l’operazione ad una minor pressione e quindi più favorevole alla conservazione di sostanze più delicate presenti nel vino.


COME IMPLEMENTARE IL BACKWASHING NEI FILTRI TANGENZIALI?


Le cantine che intendono sfruttare il backwashing nei filtri tangenziali possono farlo in due modi: acquistando un filtro già costruito con l’apposito circuito e altri elementi necessari al processo oppure aggiungerlo successivamente.

Vediamo in più dettagli come funziona in ognuna delle due ipotesi.

In un nuovo impianto


Se stai progettando l’acquisto di un nuovo filtro tangenziale, è consigliabile integrare il backwashing fin dall’inizio. In questo modo la macchina sarà già costruita tenendo conto delle necessità tecniche del backwashing, il che consente di risparmiare sul costo finale.

Assicurati di scegliere una membrana e una pompa secondaria che siano compatibili con questa tecnica. Inoltre, è utile avere un sistema di controllo automatico che possa invertire la pressione transmembrana a intervalli predefiniti.

Un esempio di modello di filtro tangenziale dottato di backwashing è il TMCI Padovan Nitor CA 80:

Immagine del filtro tangenziale con backwashing integrato

Filtro usato


Se hai già in cantina un filtro tangenziale in operazione, l’implementazione del backwashing potrebbe richiedere alcune modifiche.

Prima di tutto, va verificata la compatibilità di membrana e pompa con il backwashing. Potrebbe essere necessario installare una pompa secondaria, nonché aggiornare il PLC del filtro per gestire l’inversione della pressione.

Alcuni accorgimenti di processo da considerare:

  • temporizzazione: la frequenza del backwashing dipenderà da vari fattori come il tipo di vino, la qualità del mosto e le condizioni operative.
  • pressione: la pressione a cui viene effettuato il backwashing deve essere attentamente calibrata per essere efficace senza danneggiare la membrana o compromettere il prodotto filtrato.
  • monitoraggio: per garantire la qualità del processo, è fondamentale monitorare l’efficacia del backwashing attraverso alcuni indicatori.

Implementare il backwashing richiede una pianificazione accurata e un monitoraggio costante, ma i benefici a lungo termine in termini di efficienza e riduzione dei costi sono notevoli.

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LA FILTRAZIONE DEL VINO CON IL BACKWASHING: VINCONO LA QUALITÀ E LA PRODUTTIVITÀ


Nel mondo della produzione vinicola, la filtrazione tangenziale è un passaggio chiave per garantire un prodotto di alta qualità. Tuttavia, per ottenere i migliori risultati, è fondamentale implementare tecniche che ottimizzino la resa e la qualità del processo.

Qui entra in gioco il backwashing, una pratica che non solo migliora l’efficienza della filtrazione, ma anche la qualità del vino prodotto.

Se stai considerando di implementare un nuovo sistema di filtrazione o di ottimizzare uno già esistente, il backwashing è una soluzione che merita seria considerazione.

La sua implementazione può variare a seconda del punto di partenza, un nuovo impianto o aggiornando uno esistente, ma i benefici in termini di efficienza e qualità sono ugualmente apprezzabili.

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